domenica 26 aprile 2015

HO SOGNATO IL MARE. Una mostra di Maurizio Armellin - BRDA un vino e un progetto di Kristian Keber




















Sabato 2 maggio, ore 16,30

Arte&Vino
Az.Agr. Edi Keber
Zegla 17, Cormòns (Go)

HO SOGNATO IL MARE.
Una mostra di Maurizio Armellin
2 maggio / 5 settembre 2015


BRDA -
Un vino e un progetto di Kristian Keber


Sabato 2 maggio 2015 alle ore 16.30 a Zegla - Cormòns (Go), nel cuore del Collio, Casa Edi Keber aprirà le porte della storica cantina per il vernissage di “HO SOGNATO IL MARE”  una mostra dell’artista veneto Maurizio Armellin (conosciuto in Collio per aver disegnato “Beba” la mascotte e l’immagine dell’Associazione Piccolo Collio oggi Terre di Beba) introduzione critica di Stefano Pillon, e per la presentazione di BRDA un vino e un progetto di Kristian Keber avviato nella zona di Goriška Brda-Slovenija e che proprio dalla stessa zona dove oggi Kristian coltiva la sua vigna prende il nome, quale volontà di identificare e rappresentare il territorio d’origine proprio come il padre Edi già da tempo ci propone con il suo vino Collio.
Il vino incontra l’arte - l’arte incontra il vino, “Ho sognato il mare” è una raccolta di circa 40 opere realizzate da Maurizio Armellin tra il 2011 - 2015 che vestiranno le pareti della cantina dei Keber nell’insolita cornice tra bottiglie e barriques e rimarranno visibili fino al 5 settembre 2015. Sarà occasione per chi visita la cantina, e per il turista, di affinare il gusto olfattivo - visivo e per conoscere la famiglia Keber non solo per il vino, ma anche per la grande sensibilità che la vede da sempre partecipe alla promozione del territorio e di eventi culturali.

Per degustazione vini, visite alla cantina e alla mostra
info: Azienda Agricola Edi Keber tel. 0481 61184


BRDA un vino di KRISTIAN KEBER

Recuperando un vecchio vigneto del Nonno Roman ho deciso di sviluppare questo nuovo progetto nella zona della Goriška Brda-Slovenija. Le uve sono le classiche del nostro territorio, cioè la Ribolla Gialla, Tocai Friulano e Malvasia Istriana. Ovviamente seguendo l’idea di vino-territorio questo vino poteva chiamarsi solo BRDA cioè denominazione a ovest della Slovenija che in italiano si traduce con Collio. Territorio totalmente collinare con la caratteristica Ponka o Opoka come terreno. Dato che ho sempre amato i vini a macerazioni spontanee ed è da anni che sperimento questa tecnica innovativa del mondo enologico, il Brda  sarà il frutto di questo lavoro.
Uve rigorosamente raccolte a mano vengono lasciate macerare in vasche di cemento senza alcun controllo di temperatura e senza alcun aggiunta di lieviti selezionati.
A fine fermentazione avviene la pressatura dell’uva e il travaso in botti  di rovere dove avviene l’affinamento per ben 2 anni dove il vino si stabilizza naturalmente e in seguito viene imbottigliato senza filtrazioni.



Presentazione mostra di Maurizio Armellin dal catalogo di:

HO SOGNATO IL MARE.

Calma piatta sui Mari di Mauri.
Mare disteso e tranquillo, epurato da ogni cliché pateticamente romantico, che lo voleva procelloso e rovinoso.
Mare senza più Sturm e senza più Drang
Anti-romantico e anti-naturalistico, inevitabilmente, è il mare di Armellin. 
È un mare che certamente l’artista ha visto, ascoltato e respirato, forse nuotato, magari bevuto, ma che ora - nel rievocarlo - fedele al suo modus operandi, egli compendia e distanzia in una griglia di fettucce e riquadri di kleeiana ascendenza.
E già sembra scomparso ogni palpito ed ogni alito. Mare più in vitro che in vivo, quasi sintetizzato in provetta.
Dalla stilizzazione grafica Armellin passa poi alla stilizzazione cromatica, dal disegno a mano all’elaborazione al computer: le linee nere di contorno, si riempiono ora di piatte campiture colorate, selezionate dalla palette digitale. 
E così, dribblando tra Pop ed Op, il computer totalmente prosciuga l’immagine, la sintetizza di nuovo, non già in vitro, in silico. 
Eppure l’incanto non manca. Anzi, si incanta l’incanto, nella fermezza stupefatta dell’icona, come in una sognante fiaba d’oriente.
Ci incanta nel cielo di velluto punteggiato di stelle, nella luna tonda tonda, nei riflessi che si rifrangono prismaticamente in tutte le varianti del blu:  verde, turchino, oltremare, violetto.
Ci incanta nelle barchette gialle, ancorate all’orizzonte, gioco bambino, che è galleggiante metafora dell’umano esistere, solitarie o accoppiate: l’io e il tu nel mare della vita. 
È un vivo filtrato quel mare, filtrato in vitro, filtrato in silico, dalla memoria e dal sogno. Viaggio mediatico e viaggio interiore. È passato che si proietta al futuro, è ricordo che si fa desiderio.
È acqua mediterranea, distillata e sigillata in un intarsio neobizantino, quasi
a proteggerne e a preservarne la pura, minacciata bellezza. Estremo salvataggio ecologico che l’arte fa alla natura.
Travasati tra nostalgia ed utopia, quel mare e quel cielo comunque non appartengono più al nostro tempo. Ma quando, senza altre presenze, riempiono il quadro, e - come in un Klein rattoppato - gli azzurri non lasciano più una via d’uscita, allora l’unica possibilità che ci resta è immergersi in quella azzurrità... 
E quel mare diventa il mio mare: dal passato e dal futuro rifluisce al presente, riempie il mio occhio, e ancòra - in questo mare - m’è dolce il naufragar.

Stefano Pillon


I HAVE DREAMED OF THE SEA 

Dead calm on Mauri’s Sea.
His sea is quite, purged of any  pathetically romantic cliché. A sea
without Sturm and without Drang. The sea of Maurizio Armellin is inevitably anti-romantic and anti-naturalistic. A sea that the artist has certainly seen, listened and breathed, in which he has perhaps swum, or of which he has drunk the water. This sea - faithful  to artist’s “modus operandi” - once recreated and recollected through his reminiscences, becomes a grid
of strips and squares reminding Klee’s influence. A sea where any breath seems disappeared. A sea in vitro more than in vivo, apparently recreated in a lab.
Armellin’s creative process, while passing from hand painting to computer graphic, expands the lines stylization while moving on to the chromatic one.  Out of the digital palette his paintings’ black contours are filled in vivid and flat colored backgrounds. Swinging from Pop to Op, the computer dries completely  up the image, transforming it once more time, not in vitro but in silico.
This metamorphosis does not affect the atmosphere of enchantment.
As in a dreamy oriental novel, through the amazed steadiness of an icon,
his sea’s enchantment remains untapped. His velvet sky punctuated of stars,
his round moon, the prismatic reflections of all the blue color variations - green to turquoise, overseas and violet - are capturing us with their vibrant rhythm. His small yellow boats, anchored to the horizon line, as in a child’s game, create a powerful metaphor of our human  life: solitary or coupled, where self-consciousness and other’s perception are floating an mixing up on the life sea.  
His sea is life filtered in vitro and in silico, again reinterpreted through memoirs and dreams. It is at the same time a media and an interior journey.
It is past projected to the future, it’s memory transformed into desire.
It is Mediterranean sea water, distilled and sealed in a neobyzantine inlay, as to protect and to preserve its pure threatened beauty. It’s an extreme ecological rescue that Art operates in favor of Nature. That sea and that sky, once interpreted through memoirs and utopia, do not belong anymore to our time.
But, when that sea and that sky fill the painting - as in a patched Klein’s -
in the absence of any other element, they not leave us any escape possibility out of deep diving within their blueness.
And that sea, his sea, becomes mine. From the past and future it flows back
to present, filling my eyes, and again “naufragar m’è dolce in questo mare”*   

Stefano Pillon

* Giacomo Leopardi, L’infinito.


MAURIZIO ARMELLIN

È nato nel 1960 a Vittorio Veneto (Tv), dove vive e lavora. 
Ha studiato grafica e scenografia a Venezia. Dal 1986 insegna all’Istituto Statale d’Arte oggi Liceo Artistico
“Bruno Munari” di Vittorio Veneto.
Dal 1979 ad oggi ha esposto in gallerie d’arte, fondazioni e musei in Italia ed in Europa.
Ha disegnato multipli, creato installazioni e progetti per il mondo del vino e del cibo, curato conferenze e convegni sulla grafica e comunicazione visiva. Attualmente collabora con lo chef pluristellato Pino Cuttaia del Ristorante La Madia di Licata per il quale ha curato la realizzazione dei menù del ristorante e la comunicazione visiva della sua bottega - dispensa food uovodiseppia e l’immagine grafica dei prodotti.
Ha disegnato per Maurizio Menichetti, Ristorante Caino, Montemerano (Gr);
Consorzio del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e Consorzio Colli di Conegliano;
Bellenda, Vittorio Veneto (Tv);  Aziende Agricole Edi Keber, Renato Keber, Roberto Picèch, Cormòns (Go);
Radikon, Oslavia (Go); Terre di Beba Associazione per il Territorio, Cormòns (Go). 
Suoi lavori sono stati pubblicati sulle riviste Linea Grafica, Progetto Grafico, Art Lab, Juliet Art Magazine, ApArte,
Italia Squisita, Cucina Italiana, Panorama.
Riferimenti alla sua opera sono contenuti tra l’altro in Last Trax, a cura di Vittore Baroni, Piermario Ciani, Massimo Giacon, 1987; Fotocopie - l’uso creativo della fotocopiatrice nella comunicazione visiva, a cura di Carlo Branzaglia, con scritti di Giovanni Baule e Renato Barilli, Azzurra editore, Milano 1994; Work in Progress - 20 anni del Gruppo ’78, a cura di Maria Campitelli, Trieste 1999; Marginali - iconografie delle culture alternative, a cura di Carlo Branzaglia, Castelvecchio editore, Roma 2004; La Fondazione Bevilaqua La Masa, in Il Novecento vol.2, a cura di Alessandro
Del Puppo, editore Electa, Milano 2005.
Hanno scritto e curato la presentazione di suoi lavori:
Maria Campitelli, Carlo Montanaro, Romano Perusini, Carlo Branzaglia, Umberto Daniele, Marta Mazza, Stefano Pillon, Cinzia Canzian, Beppe Mora, Alberto Camerotto, Fabio Norcini, Rodolfo Piccin, Clara Divizia, Edi Keber, Paolino Libralato, Aldo Segat, Fulvio Dell’Agnese, Edoardo Di Mauro, Carlo Sala.


Born in the 1960 in Vittorio Veneto (Tv ),where he still live and work, he has studied graphic and stage design in Venice. Since 1986 he teaches at Vittorio Veneto  Art Institute, today named “Bruno Munari” Art School .
From 1979 up to today he has exhibited his artworks in famous art galleries, foundations and museums in Italy and in Europe. His artistic journey has ranged from multiple paintings to installations making use of different materials including neon light elements.
He has explored the human soul and the poetry of wine and food worlds.
In the role of curator has promoted conferences on graphic design and visual communication.
One of his last project dedicated to food is uovodiseppia, a visionnaire  brand and coordinated image interpretation dedicated to sicilian Michelin ‘s starred chef Pino Cuttaia and his famous Licata restaurant “ La Madia”, has created an outstanding brand identification and a unique  gourmand products packaging. 
Selected as creative designer by  Maurizio Menichetti, Ristorante Caino, Montemerano (Gr);
Consorzio del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e Consorzio Colli di Conegliano;
Bellenda, Vittorio Veneto (Tv); Aziende Agricole Edi Keber, Renato Keber, Roberto Picèch, Cormòns (Go); Radikon, Oslavia (Go); Terre di Beba Associazione per il Territorio, Cormòns (Go). 
His artworks  have been published by  Linea Grafica, Progetto Grafico, Art Lab, Juliet Art Magazine, ApArte, Italia Squisita, Cucina Italiana, Panorama.
His artwork references can be found , among other, on  Last Trax, care of  Vittore Baroni, Piermario Ciani, Massimo Giacon, 1987; Fotocopie - l’uso creativo della fotocopiatrice nella comunicazione visiva, care of  Carlo Branzaglia, text of  Giovanni Baule and  Renato Barilli, Azzurra Editor, Milano 1994; Work in Progress - 20 anni del Gruppo ’78, a cura di Maria Campitelli, Trieste 1999; Marginali - iconografie delle culture alternative, a cura di Carlo Branzaglia, CastelvecchioEditor , Rome 2004; La Fondazione Bevilaqua La Masa, in Il Novecento vol.2, care of Alessandro
Del Puppo, Electa Editor, Milan 2005.
Presentations of his works have been written by 
Maria Campitelli, Carlo Montanaro, Romano Perusini, Carlo Branzaglia, Umberto Daniele, Marta Mazza, Stefano Pillon, Cinzia Canzian, Beppe Mora, Alberto Camerotto, Fabio Norcini, Rodolfo Piccin, Clara Divizia, Edi Keber, Paolino Libralato, Aldo Segat, Fulvio Dell’Agnese, Edoardo Di Mauro, Carlo Sala.


contatti:
Maurizio Armellin